Infatti nel corso degli anni vari architetti si sono susseguiti tra cui Alonzo di Benedetto, Francesco Battaglia, Angelo Italia, Giovan Battista Marino.
Questi oltre a dare la loro impronta dovevano seguire precise regole edilizie dettate dai gesuiti, i quali necessitavano di una determinata divisione degli spazi che dovevano rispettare le regole fissate nel canone 34 del De rationae aedificiorum.
La scelta dell’area, la tipologia della struttura del collegio e della chiesa furono la conseguenza di una combinazione tra ciò che si era salvato dal sisma, le regole di edificazione dettate dalle necessità di vita dei gesuiti e le forme straordinarie seicentesche.
Parallelamente alla costruzione del Collegio veniva restaurata la bellissima Chiesa di San Francesco Borgia, la cui facciata viene ideata dall’architetto Angelo Italia.
In tempi recenti fino al 2009 è stato la sede dell’Istituto d’arte di Catania, sgomberato per inagibilità dei locali, successivamente fu abbandonato all’incuria fino al 2016 quando è iniziata l’opera di restauro di una parte del palazzo.
Il Palazzo Collegio dei gesuiti: Architettura
Il palazzo è in un meraviglioso barocco siciliano. Si accede al suo interno tramite una scalinata. Al centro del Collegio vi è uno splendido chiostro con una loggia sormontata da colonne.
Il palazzo è arricchito da quattro cortili e il pavimento è composto da ciottoli neri e bianchi disposti in stile borromini, a strisce.
Questo Collegio mostra una particolarità rispetto agli altri collegi gesuiti, infatti in esso è presente una quarta corte di carri che si attribuisce al fatto che la ricostruzione del palazzo utilizzò l’area della Chiesa della Santissima Ascensione parti edilizie del collegio risparmiate dal terremoto del 1693.
Sicuramente è un luogo da visitare per respirare ed immaginare le impronte lasciate nel tempo da chi in quei luoghi ci ha vissuto arricchendoli di bellezza.
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