Il Complesso archeologico del Teatro Greco-Romano e dell’Odeon

Il nostro Paese, è più che risaputo, è un museo a cielo aperto invidiatoci da tutto il mondo. Abbiamo la fortuna di vivere a ridosso di zone che emanano storia e cultura da centinaia, se non migliaia, di anni e il loro fascino resta sempre immutato e pronto ad appagare la curiosità e lo spirito…

Il Complesso archeologico del Teatro Greco Romano e dellOdeon
Il nostro Paese, è più che risaputo, è un museo a cielo aperto invidiatoci da tutto il mondo. Abbiamo la fortuna di vivere a ridosso di zone che emanano storia e cultura da centinaia, se non migliaia, di anni e il loro fascino resta sempre immutato e pronto ad appagare la curiosità e lo spirito di chi vuole lasciarsene trasportare.
I siti archeologici italiani, molto spesso e purtroppo, si sviluppano all’interno di contesti urbani che a volte ne deturpano la prospettiva e raramente ne esaltano la bellezza.
Un meraviglioso esempio di storia e cultura è il complesso archeologico del Teatro Greco-Romano e dell’Odeon di Catania, splendida perla di una regione che conserva importanti reperti delle origini della storia dell’umanità intera.

Il Teatro Greco-Romano di Catania

Nel cuore del centro storico di Catania, proprio nei pressi di Piazza Duomo, forse non vi aspettereste mai di poter trovare questo gioiello dell’antichità, un Teatro che si stende sul fianco della collinetta di Montevergine sulla quale sorgevano già anticamente edifici pubblici e privati. Osservandolo nelle strutture giunte fino a noi, si farebbe risalire al II secolo d. C., ma il rinvenimento di resti architettonici anteriori a questo periodo lasciano presupporre che la sua effettiva realizzazione risalga almeno al I secolo d. C.
Nel complesso, la struttura è giunta fino a noi mostrandoci buona parte della sua magnificenza, è possibile ammirarne la maggior parte della cavea (la gradinata per gli spettatori), alcuni resti della scena, parte dell’orchestra e molti reperti interessanti conservati nel museo adiacente al complesso.
Ma gran parte di ciò che vediamo è stato portato alla luce grazie a lavori svolti a più riprese nel corso dei secoli che hanno permesso di demolire le strutture moderne, come case costruite a ridosso e dentro la cavea durante lunghi periodi di abbandono del teatro, e di riportare alla luce porzioni del monumento in seguito restaurate.
Il principale materiale utilizzato per tutta la costruzione del complesso è la pietra lavica, marchio riconoscibile e tipico dell’architettura catanese.
Teatro Greco Romano di Catania
La cavea è formata da nove settori affiancati da scalette che, nella parte superiore, conducono ad un ambulacro con porte e finestre. La maggior parte degli spettatori sedeva su gradoni di calcare, a differenza delle personalità più in vista che sedevano nelle prime quattro file inferiori del secondo e del terzo spicchio dove i sedili erano ricoperti di marmo. Anche altre zone del complesso archeologico erano rivestite in marmo, come il pavimento dell’orchestra, ma nell’XI secolo i rivestimenti marmorei vennero abbondantemente prelevati per arricchire la costruzione della Cattedrale della città.
Il rinvenimento, durante i diversi scavi archeologici, di frammenti di sculture, di colonne e di bassorilievi lasciano immaginare che il Teatro fosse riccamente decorato e abbellito in modo da accogliere le più importanti rappresentazioni e le più influenti personalità dell’epoca.

L’Odeon di Catania

Ad ovest del complesso teatrale si trova l’Odeon, una sala coperta con pianta semicircolare simile a quella del Teatro e realizzata in pietra lavica. Questo edificio era destinato ad accogliere rappresentazioni musicali e danzanti, recite oratorie e anche le prove degli spettacoli che si tenevano nell’adiacente Teatro Romano. La sua costruzione è sicuramente successiva a quella del complesso principale, ma non si hanno abbastanza informazioni utili a stabilirne una datazione certa.
odeon
Anch’esso è stato, nel corso dei secoli, invaso da costruzioni successive che ne hanno occupato la scena e il muro di fondo, tanto che attualmente esse vengono usate per sostenere i fondali dipinti che vengono realizzati durante le rappresentazioni estive.
La pianta semicircolare dell’Odeon è costituita da 18 muri che racchiudono 17 vani coperti a volta la cui funzione non è ancora chiara e ai quali si accedeva da aperture ad arco che si aprono sulla facciata. L’orchestra ha il pavimento in marmo e la cavea è divisa in due parti e in discreto stato di conservazione.
Le aperture ad arco che si susseguono lungo tutta la struttura esterna donano originalità e movimento al complesso, così come l’utilizzo di pietra lavica, marmo e mattoni vivacizzano la costruzione rendendola particolarmente unica nel suo genere.
Anche questo edificio ha subito, nel corso dei secoli, la privazione di molti dei suoi materiali e decorazioni per contribuire alla costruzione della vicina chiesa di S. Agostino.

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