Presso la Piazza Università a Catania, si trova il Palazzo San Giuliano, la cui progettazione si deve all’architetto Giovan Battista Vaccarini e fu costruito a partire dal 1738, proseguito poi anche dagli architetti Palazzotto, Ittar e Ardizzone.
È stato costruito per la famiglia Paternò Castello, Marchesi di San Giuliano. Lo stemma nobiliare della casata campeggia nella tribuna del portone centrale ma non è il solo. È infatti presente anche quello degli Asmundo, il quale rappresenta un’altra prestigiosa famiglia di Catania che si era imparentata con i Paternò di Castello.
Il Palazzo San Giuliano: Caratteristiche costruttive e suo utilizzo
È costruito con marmi policromi, in 3 piani, oltre al piano terra.
Proprio rivolte verso la piazza, al piano terra, si affacciavano, nel 1700,
8 botteghe e al primo piano diverse stanze ritenute semplici; quelle più prestigiose invece si trovavano al secondo piano mentre al terzo piano si trovavano le stanze di servizio. Nella corte all’interno è presente un’ampia e maestosa scala a due rampe. Nel 1864 invece, la cantina del Palazzo venne trasformata in un teatro dell’Opera, luogo nel quale avvennero le prime rappresentazioni di Giovanni Grasso e Angelo Musco.
Proprio rivolte verso la piazza, al piano terra, si affacciavano, nel 1700,
8 botteghe e al primo piano diverse stanze ritenute semplici; quelle più prestigiose invece si trovavano al secondo piano mentre al terzo piano si trovavano le stanze di servizio. Nella corte all’interno è presente un’ampia e maestosa scala a due rampe. Nel 1864 invece, la cantina del Palazzo venne trasformata in un teatro dell’Opera, luogo nel quale avvennero le prime rappresentazioni di Giovanni Grasso e Angelo Musco.
Il Palazzo catanese venne chiuso nel 1912 e riaperto solamente nel 2010.
Attualmente il Palazzo San Giuliano, oltre ad ospitare il Teatro Machiavelli è anche sede degli uffici amministrativi dell’Università di Catania e si trova proprio davanti agli uffici del Rettorato della stessa Università.
Attualmente il Palazzo San Giuliano, oltre ad ospitare il Teatro Machiavelli è anche sede degli uffici amministrativi dell’Università di Catania e si trova proprio davanti agli uffici del Rettorato della stessa Università.
Negli anni, il Palazzo è stato rimaneggiato anche se i prospetti esterni sono rimasti uguali. Vi soggiornarono ospiti illustri e le lapidi poste all’ingresso ne sono un ricordo. Tra questi ospiti, due degni di nota, sono il Re d’Italia Vittorio Emanuele III e la Regina Elena.
Palazzo antico e misteri : Tra storia e leggenda
La Baronessa Rosana Petroso, moglie di Orazio Paternò Castello morì proprio nel Palazzo, nella stanza definita rossa. Non fu una morte naturale ma venne ammazzata da suo marito Orazio, forse in seguito ad una scenata di gelosia. Una macabra leggenda narra che il corpo di Rosana fosse ancora all’interno del Palazzo, nel quale appunto c’erano due finestre poste in alto che erano state murate. In realtà questa è solamente fantasia e niente di più. Orazio fuggì per sempre facendo perdere le sue tracce. Un secolo più tardi, Antonino Paternò Castello, durante un viaggio lesse il libro “Lettere scritte durante dieci anni di residenza alla Corte di Tripoli” di Richard Tully e scoprì che Orazio si era convertito all’Islam per sfuggire alla condanna dell’assassinio di sua moglie e aveva sposato la figlia di un pascià avendo da lei 3 figli.
Storia e leggenda si intrecciano e rimangono a servizio di chi può ammirare questo bel Palazzo nel cuore di Catania.
Storia e leggenda si intrecciano e rimangono a servizio di chi può ammirare questo bel Palazzo nel cuore di Catania.
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