La Chiesa di Sant’Agata alle Sciare

La Chiesa di Sant’Agata alle Sciare, antecedentemente al 1669 Anno della catastrofica eruzione dell’Etna che travolse la città di Catania, causando enormi danni, era una cappella votiva che conservava al suo interno un affresco che rappresentava Sant’Agata, la Martire diventata patrona della città. La tradizione narra che questo affresco non fu colpito dalla lava, che…

la chiesa di Sant'Agata alle Sciare

La Chiesa di Sant’Agata alle Sciare, antecedentemente al 1669

Anno della catastrofica eruzione dell’Etna che travolse la città di Catania, causando enormi danni, era una cappella votiva che conservava al suo interno un affresco che rappresentava Sant’Agata, la Martire diventata patrona della città. La tradizione narra che questo affresco non fu colpito dalla lava, che scendeva dai monti rossi di Nicolosi e che giunse ad aprile vicino Catania. La lava invase l’altarino dedicato a Sant’Agata e trasportò il quadro, che iniziò a galleggiare, senza però danneggiare i suoi colori o deteriorare il suo aspetto. Allo stesso tempo, si racconta che fu proprio il quadro a proteggere Catania e a deviare il corso della lava.
La chiesa fu edificata in memoria di questo evento miracoloso, ma dopo qualche anno fu distrutta da un terremoto e ricostruita alla fine del ‘700.

Una chiesa da scoprire

quadro chiesa di Sant'Agata alle Sciare
Questa chiesa è piuttosto piccola, se confrontata con altre chiese barocche vicine, ed è anche poco conosciuta, ma è sicuramente amata dai catanesi, proprio perché strettamente connessa ai miracoli realizzati dalla loro santa. La chiesa è ad una unica navata ed è gestita dalla Confraternita di Sant’Agata alle Sciare. L’interno della chiesa è semplice ma avvincente e non puoi non raggiungere il centro del presbiterio, dove è riposto con cura il famoso quadro seicentesco rimasto miracolosamente intatto all’eruzione. Il quadro occupa tutta la parete di fondo dell’abside e rappresenta Sant’Agata nella sua prigionia in carnere. Sullo sfondo del quadro originale, in un periodo successivo, fu aggiunta l’immagine dell’Etna fumante. Il quadro è abbellito da putti e foglie dorate.

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