La Fontana dei Malavoglia a Catania

Tra le varie fontane che adornano le piazze di Catania, non si può non citare una di quelle che, per ovvi motivi, è diventata simbolo sia affettivo che culturale della città: la Fontana dei Malavoglia. Costruita in bronzo nel 1956 ad opera dello scultore autodidatta Carmelo Mendola, fu voluta dall’amministrazione comunale che per l’occasione bandì…

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Tra le varie fontane che adornano le piazze di Catania, non si può non citare una di quelle che, per ovvi motivi, è diventata simbolo sia affettivo che culturale della città: la Fontana dei Malavoglia.
Costruita in bronzo nel 1956 ad opera dello scultore autodidatta Carmelo Mendola, fu voluta dall’amministrazione comunale che per l’occasione bandì un concorso a cui parteciparono molti artisti locali.
È situata tra l’hotel Excelsior e il Palazzo di Giustizia, in quella che un tempo era denominata “piazza delle armi”, che iniziò a prendere forma dopo l’Esposizione agricola siciliana del 1907 e in seguito rinominata Piazza Giovanni Verga, in onore del famoso scrittore padre del Verismo, nato e cresciuto a Catania, città che ne ospita anche le spoglie lungo il “Viale degli uomini illustri” presso il cimitero monumentale. Carmelo Mendola fece appena in tempo a vedere la sua opera ospitata nella piazza ne 1975 (impiegò ben 19 anni a concludere il suo lavoro), poiché la morte lo colse l’anno successivo.

La Provvidenza

La fontana ospita, al centro della sua vasca, una delle più celebri scene del patrimonio letterario italiano, tratta appunto dal romanzo “I Malavoglia” di Verga: La Provvidenza, la barca da pesca di famiglia e unico mezzo di sostentamento (chiamata così simbolicamente), subisce un naufragio, Bastianazzo, figlio di Padron ‘Ntoni, che era partito per vendere un carico di lupini e risollevare la famiglia dalle difficoltà economiche, muore in mezzo al mare, i lupini vanno persi e La Provvidenza distrutta. Verga fa intendere che la Provvidenza (quella divina questa volta) abbia agito così per punire la famiglia Malavoglia che aveva accantonato la vita da pescatori che aveva condotto fino a quel momento per mettersi a commerciare lupini, a intendere che nulla può l’uomo per mutare il proprio destino, da qui il celebre ideale dell’ostrica. Mendola è riuscito perfettamente a rappresentare la scena di Bastianazzo e del suo garzone che si aggrappano alla barca, disperati e probabilmente consci del loro funesto destino. La barca è pericolosamente inclinata e costruita a più ampiezze, per suscitare ancora di più nell’osservatore l’idea dello scuotimento patito dai protagonisti. L’acqua che zampilla dagli ugelli rende perfettamente l’idea del mare in tempesta, le cui onde si abbattono senza pietà sull’imbarcazione di Padron ‘Ntoni.

Il recente restauro

Fontana dei Malavoglia

Ormai da qualche anno catanesi e non solo lamentavano lo stato di incuria e abbandono in cui versava l’amata fontana, a causa di una mancata attenzione da parte dei responsabili comunali, ad esempio il condotto idrico era rotto, il che la rendeva priva di acqua. Fortunatamente gli appelli dei cittadini non sono rimasti inascoltati e dopo un sopralluogo con gli addetti ai lavori, il sindaco Salvo Pogliese ha deciso di renderla nuovamente funzionante e restituirla alla cittadinanza bella come ai suoi albori. Anche parte della pavimentazione verrà rifatta.
In data 24 giugno 2020 la fontana monumentale è stata rimossa dal suo piedistallo e verrà ristrutturata e riqualificata grazie ad un appalto comunale. I lavori sarebbero dovuti iniziare prima, ma l’emergenza covid ha obbligato l’amministrazione catanese a rinviarne la partenza. L’appalto è stato aggiudicato per un importo a base d’asta di quasi 200.000 euro, ed è stato reso noto che altri 46.000 euro sono stati messi a disposizione dall’amministrazione comunale nell’ambito del progetto di partecipazione attiva dei cittadini realizzato con fondi regionali.
Al momento, quindi, non è possibile visitare la fontana, ma la ditta dovrebbe terminare i lavori e ripristinare la fontana nella sua locazione prima della fine dell’estate.
Catenesi e turisti potranno finalmente tornare ad ammirare in tutto il suo splendore uno dei simboli più belli della città.

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