L’elefante è il simbolo della città di Catania.
E come ogni simbolo che si rispetti ad esso è dedicata una statua localizzata in Piazza del Duomo, eretta non solo a simbolo del capoluogo siciliano ma anche a custode del Duomo che sta di fronte ad essa e che sembra quasi essere osservato e custodito da questo importante simbolo per i catanesi.
Progettata dal Vaccarini, architetto palermitano noto nel diciottesimo secolo, esso attraverso questo particolare animale va a rappresentare le tre civiltà che si sono susseguite a Catania: i cartaginesi sconfitti durante le guerre puniche (di cui appunto l’animale ne era simbolo), gli egiziani (rappresentati dall’obelisco eretto sulla schiena dell’elefante) e i cristiani (la croce all’estremità dell’obelisco ne è il chiaro simbolo).
Il materiale di cui la statua è formata è pietra lavica, restaurata ad hoc e ripristinata in seguito ad un terremoto che la portò alla luce tra le macerie, il cui dorso regge l’obelisco che proviene da Syene (oggi Assuan). Sotto l’elefante è presente una fontana con simboli richiamanti il culto cristiano di Sant’Agata (martire originaria proprio di Catania) di cui la palma del martirio ne è il principale esempio.
Sul basamento inoltre si possono ammirare le statue allegoriche dei fiumi catanesi di Simeto e Amenano.
La simbologia di questo monumento sta a rappresentare la natura e i suoi contrasti: dalla lava da cui è stato plasmato all’acqua sottostante dei fiumi.
Leggenda e storia si intrecciano nella memoria delle generazioni di catanesi che ogni giorno passano sotto questa statua, la quale li rende unici nel mondo e che fanno si che questo monumento sia una tappa obbligata nella visita della città di Catania.
Progettata dal Vaccarini, architetto palermitano noto nel diciottesimo secolo, esso attraverso questo particolare animale va a rappresentare le tre civiltà che si sono susseguite a Catania: i cartaginesi sconfitti durante le guerre puniche (di cui appunto l’animale ne era simbolo), gli egiziani (rappresentati dall’obelisco eretto sulla schiena dell’elefante) e i cristiani (la croce all’estremità dell’obelisco ne è il chiaro simbolo).
Il materiale di cui la statua è formata è pietra lavica, restaurata ad hoc e ripristinata in seguito ad un terremoto che la portò alla luce tra le macerie, il cui dorso regge l’obelisco che proviene da Syene (oggi Assuan). Sotto l’elefante è presente una fontana con simboli richiamanti il culto cristiano di Sant’Agata (martire originaria proprio di Catania) di cui la palma del martirio ne è il principale esempio.
Sul basamento inoltre si possono ammirare le statue allegoriche dei fiumi catanesi di Simeto e Amenano.
La simbologia di questo monumento sta a rappresentare la natura e i suoi contrasti: dalla lava da cui è stato plasmato all’acqua sottostante dei fiumi.
Leggenda e storia si intrecciano nella memoria delle generazioni di catanesi che ogni giorno passano sotto questa statua, la quale li rende unici nel mondo e che fanno si che questo monumento sia una tappa obbligata nella visita della città di Catania.
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