L’hotel abbandonato La Pineta di Chiaramonte Gulfi

La Sicilia è una terra ricca di storia e di luoghi magici e misteriosi tutti da scoprire. Oltre al cibo ottimo e al clima caldo, la Sicilia nasconde meraviglie ormai quasi dimenticate, ma che suscitano nei più curiosi scopritori quel fascino irresistibile che richiama ad esplorare l’ignoto. Nel cuore della Sicilia infatti si nascondono edifici…

L’hotel abbandonato La Pineta di Chiaramonte Gulfi
La Sicilia è una terra ricca di storia e di luoghi magici e misteriosi tutti da scoprire. Oltre al cibo ottimo e al clima caldo, la Sicilia nasconde meraviglie ormai quasi dimenticate, ma che suscitano nei più curiosi scopritori quel fascino irresistibile che richiama ad esplorare l’ignoto.
Nel cuore della Sicilia infatti si nascondono edifici ormai abbandonati, lasciati un po’ a se stessi ma che in tempi passati sono stati il simbolo della bella vita e della ricchezza.
L’Hotel La Pineta è un edificio ormai in stato di rudere nella provincia di Ragusa, che ha rappresentato dagli anni ’70 agli anni ’90 il cuore pulsante della vita del ragusano. Oggi vogliamo presentarvelo.

L’Hotel La Pineta di Chiaramonte Gulfi

L’hotel, ormai abbandonato da diversi decenni, è un edificio sorto alla fine degli anni sessanta, nel cuore di una zona boschiva con un valore naturalistico altissimo sul monte Arcibessi. L’edificio ha uno stile rustico che ben si adatta al contesto. Al suo interno si possono ammirare alcuni dettagli di grande pregio, tra cui un grande camino che decora la hall.
La Pineta
All’interno tutto sembra essersi congelato, bloccato improvvisamente come uno stop improvviso. Alcuni elementi, come bolle di accompagnamento dei fornitori, piatti e servizi, si trovano ancora nel posto dove sono stati lasciati.
Dalla sua apertura l’hotel rappresenta il cuore pulsante della vita della provincia di Ragusa, con la sua immensa discoteca Popi-Popi situata nella hall, diventa bene presto punto di riferimento per i giovani della provincia circostante, ma anche dei giovani provenienti da Siracusa e paesi limitrofi.
Gli anni ’80 rappresentano per l’albergo il punto di svolta e di notorietà, diventando un punto di riferimento per tutti coloro che si dirigono a Ragusa. Molti personaggi famosi appartenenti allo spettacolo sono ospiti dell’hotel nel corso degli anni, e qui si sono girate anche alcune scene del film “La banda Vallanzasca”.
Il declino dell’edificio risale al periodo di inizio della malattia del suo proprietario. L’hotel rimese in uso fino al 1994 quando l’edificio fu venduto dopo l morte del proprietario.
Varie vicissitudini e rallentamenti burocratici ne hanno comportato il progressivo declino.
Lasciato incustodito e privo di una guida che ne controllasse lo stato e l’efficienza, l’albergo è andato via via in disuso, fino ad essere abbandonato a se stesso e all’incuria del tempo.
Ad oggi si erge imponente e solitario all’interno del bosco di Chiaramonte Gulfi, circondato da alberi e montagne, e rappresenta un pezzo di storia di questo paese.
L’edificio, circondato da questo paesaggio così surreale, suscita nei curiosi la più profonda attrazione, soprattutto per la leggenda che vi circola intorno.

La leggenda dell’Hotel La Pineta

Hotel La Pineta

Come ogni luogo abbandonato che si rispetti, anche l’Hotel La Pineta non è esente dalla sua leggenda, legata proprio al suo proprietario. Sembrerebbe infatti che un fantasma fosse comparso in sogno all’uomo, al tempo un commerciante, indicandogli il luogo dove era sepolto un tesoro, che in gergo viene chiamato “truvatura”, e che lo abbia obbligato ad utilizzare quel denaro per costruire un edificio proprio nel luogo indicato.
La nascita, il successo e il declino dell’albergo sono infatti legati al destino dell’uomo. Dalla costruzione fino alla malattia del proprietario l’hotel ha visto il suo fiorire e un periodo di notevole successo, con feste e cerimonie degne dei grandi signori. Ma tutto è andato perduto con la morte dell’uomo, vedendo difatti l’edificio avere una morte lenta e progressiva nel corso degli ultimi 30 anni.
Una creatura morta insieme al suo ideatore.

ragusa ibla

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