Omicron: risalgono i contagi, slitta addio alle mascherine

Tornano a salire i contagi. Omicron non sembra volersi arrendere alla stagione estiva e al bel tempo, che negli ultimi hanno ci ha permesso una tregua. Il virus sembra aver perso la nocività estrema delle sue prime ondate, ma rimane estremamente contagioso. Ultimamente, se ne sente parlare sempre più spesso. Omicron: il bollettino della Sicilia…

Covid19 contagi

Tornano a salire i contagi. Omicron non sembra volersi arrendere alla stagione estiva e al bel tempo, che negli ultimi hanno ci ha permesso una tregua. Il virus sembra aver perso la nocività estrema delle sue prime ondate, ma rimane estremamente contagioso. Ultimamente, se ne sente parlare sempre più spesso.

Omicron: il bollettino della Sicilia

Covid sicilia dottore

Fino a ieri in Sicilia non si contava nessun morto. La regione ha comunicato che i dati fanno segnare 4.539 guariti e 4.106 nuovi casi positivi  su 29.438 tamponi processati. Nelle ultime 24 ore in Sicilia è risultato positivo il 13,94% dei tamponi.

Il contagio nelle singole province è così suddiviso:

  • Palermo 1.145
  • Messina 971
  • Catania 825
  • Trapani 446
  • Siracusa 423
  • Agrigento 396
  • Ragusa 310
  • Caltanissetta 242
  • Enna 184

Il numero dei casi in Sicilia dall’inizio della pandemia è di 1.104.477 persone su 6.955.162 soggetti sottoposti a test. La percentuale dei positivi sui controllati è del 15,85%. In Sicilia sono state sottoposte a tampone 6,34 persone per ogni positivo.

Il bilancio aggiornato ad oggi in Sicilia è di:

  • 1.104.477 casi totali
  • 10.549 morti
  • 969.267 guariti 
  • 124.661 attualmente positivi
  • 850 (-12)ricoverati in ospedale (0,66%)
  • 47 (-2) ricoverati in terapia intensiva (0,04%)
  • 123.764 (+397) in isolamento domiciliare (99,28%)

Questa la situazione negli ospedali in Sicilia: 850 (-12 oggi) ricoverati in reparto con 47(-2) in terapia intensiva.

GIMBE: Omicron ha una circolazione elevata

omicron variante

GIMBE, organizzazione indipendente che dal 1996 promuove l’integrazione delle migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni politiche, manageriali, professionali, lancia l’allarme. «I dati mostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62 mila, il tasso di positività ai molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera 1,23 milioni. Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha esaurito il ruolo di ‘spinta gentilè alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l’obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati o scarsamente aerati, e sui mezzi pubblici». Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, rispetto alle novità previste dal primo maggio.

L’abolizione del green pass sembra però aver fatto esaurire anche la spinta alle vaccinazioni. La quarta dose di vaccino anti Covid è stata somministrata solo al 13% degli immunodepressi e al 2,8% di over 80, anziani fragili e ospiti delle Rsa. Sempre Cartabellotta ha parlato a riguardo di campagna «che arranca», per non parlare di un «clamoroso flop». Eppure, stando ai dati, l’88,1% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e l’86,5% ha completato il ciclo vaccinale. Sarebbero solo 6,89 milioni i non vaccinati. Fra questi 2,75 milioni sono immunizzati da una guarigione da Covid, e quindi protetti (seppur temporaneamente).

Mascherine, cosa cambia con maggio

Mascherina coronavirus

A raccogliere l’appello di GIMBE sembra averci pensato il Ministro Speranza, che ha confermato al convengo di Anaao Giovani l’oobligo per le mascherine quantomeno al chiuso. «Fino al 15 giugno nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, per gli spettacoli nei cinema, nei teatri e per tutti gli eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso».

Per quanto riguarda altri luoghi, come in parte già anticipato, è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a rispondere. «Sui luoghi di lavoro, nel pubblico o nel privato senza distinzioni, credo si possa andare verso una raccomandazione, e quindi non più l’obbligo, di mascherina. Credo ci siano le condizioni per farlo e dobbiamo dare un segnale di fiducia agli italiani che per due anni hanno rispettato regole e si sono vaccinati. Sui luoghi di lavoro sarebbe complesso regolamentare un obbligo rispetto alle diverse situazioni, specificando contesti dove indossarle e dove no».

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