Siamo sempre più vicini al Natale e, con lui, anche al fatidico momento della scelta d’acquisto: panettone o pandoro?
Prima di scegliere, vediamo insieme la loro storia e le caratteristiche che li differenziano.Il panettone
Le sue origini sono lombarde. Ci sono diverse storie sulla sua nascita.La prima vuole che Messer degli Atellani, innamoratosi della figlia del fornaio, si fece assumere nella panetteria del padre e, per conquistare i loro cuori, inventò questo nuovo tipo di pane che ebbe gran successo e che gli permise di sposare la fanciulla.
La seconda storia vede dei cuochi un po’ sbadati, alle prese con il banchetto di Natale. Siamo infatti nelle cucine di Ludovico il Moro, dove il dolce, sbadatamente, è stato fatto carbonizzare. Nelle cucine, prestava servizio anche un garzone di nome Toni che propose di portare in tavola il dolce che aveva preparato lui qualche ora prima. Tutta la cucina sbirciò la reazione degli ospiti davanti a quel dolce che fu ovviamente positiva. Il nome panettone deriva appuntamento dalla frase “L’è ‘I pan del Toni”.
Attraverso i secoli, vediamo questo pane natalizio come simbolo di condivisione, proprio del Natale, infatti era il dolce che veniva servito a tutti, indistintamente dalla classe sociale.
Il panettone viene anche servito come dolce propiziatorio contro i malanni di stagione, da qui il nome “panettone di San Biagio”, il santo protettore di naso e gola.
È un dolce registrato alla camera di commercio, per cui possiamo chiamare “panettone” solo quelle lavorazioni che rispettano gli ingredienti e i tempi di preparazione originali.
Il pandoro
Il pandoro vede le sue origini a Verona. La sua storia prevede una versione antica e una moderna.
La storia antica narra di un “pane de oro” che veniva servito sulle tavole nobiliari.
La storia moderna riguarda l’evoluzione di un dolce tipico veronese (il nadalin) e la sua forma prende ispirazione da un artista impressionista.
Il pandoro originale è un dolce soffice e profumato alla vaniglia, non è farcito e non è guarnito come Il panettone anche se vengono proposte alternative per tutti i gusti, sbagliando però a chiamare anche loro “pandoro”, in quanto il brevetto non comprende ingredienti aggiuntivi. Di solito viene servito con un po’ di zucchero a velo sopra, nonostante sia già una preparazione dolce.
Se siete amanti di uvetta e canditi, non esitate a scegliere il panettone. Se invece come me, preferite un sapore più delicato e amate lo zucchero a velo, la scelta giusta è il sofficissimo e semplicissimo pandoro. In casa mia è lui il re del Natale e piace anche ai più piccoli!
In ultimo, che sia panettone o pandoro, se volete assaporarne il gusto originale, affidatevi alle ricette che rispettino i loro brevetti, coinvolgete tutta la famiglia e provate a farne uno in casa voi. Basta davvero poco! L’importante è condividere la gioia e la convivialità che il Natale ci offre.
Le sue origini sono lombarde. Ci sono diverse storie sulla sua nascita.La prima vuole che Messer degli Atellani, innamoratosi della figlia del fornaio, si fece assumere nella panetteria del padre e, per conquistare i loro cuori, inventò questo nuovo tipo di pane che ebbe gran successo e che gli permise di sposare la fanciulla.
La seconda storia vede dei cuochi un po’ sbadati, alle prese con il banchetto di Natale. Siamo infatti nelle cucine di Ludovico il Moro, dove il dolce, sbadatamente, è stato fatto carbonizzare. Nelle cucine, prestava servizio anche un garzone di nome Toni che propose di portare in tavola il dolce che aveva preparato lui qualche ora prima. Tutta la cucina sbirciò la reazione degli ospiti davanti a quel dolce che fu ovviamente positiva. Il nome panettone deriva appuntamento dalla frase “L’è ‘I pan del Toni”.
Attraverso i secoli, vediamo questo pane natalizio come simbolo di condivisione, proprio del Natale, infatti era il dolce che veniva servito a tutti, indistintamente dalla classe sociale.
Il panettone viene anche servito come dolce propiziatorio contro i malanni di stagione, da qui il nome “panettone di San Biagio”, il santo protettore di naso e gola.
È un dolce registrato alla camera di commercio, per cui possiamo chiamare “panettone” solo quelle lavorazioni che rispettano gli ingredienti e i tempi di preparazione originali.
Il pandoro
Il pandoro vede le sue origini a Verona. La sua storia prevede una versione antica e una moderna.
La storia antica narra di un “pane de oro” che veniva servito sulle tavole nobiliari.
La storia moderna riguarda l’evoluzione di un dolce tipico veronese (il nadalin) e la sua forma prende ispirazione da un artista impressionista.
Il pandoro originale è un dolce soffice e profumato alla vaniglia, non è farcito e non è guarnito come Il panettone anche se vengono proposte alternative per tutti i gusti, sbagliando però a chiamare anche loro “pandoro”, in quanto il brevetto non comprende ingredienti aggiuntivi. Di solito viene servito con un po’ di zucchero a velo sopra, nonostante sia già una preparazione dolce.
Se siete amanti di uvetta e canditi, non esitate a scegliere il panettone. Se invece come me, preferite un sapore più delicato e amate lo zucchero a velo, la scelta giusta è il sofficissimo e semplicissimo pandoro. In casa mia è lui il re del Natale e piace anche ai più piccoli!
In ultimo, che sia panettone o pandoro, se volete assaporarne il gusto originale, affidatevi alle ricette che rispettino i loro brevetti, coinvolgete tutta la famiglia e provate a farne uno in casa voi. Basta davvero poco! L’importante è condividere la gioia e la convivialità che il Natale ci offre.
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