Pantalica: uno scrigno prezioso dove convergono bellezze naturalistiche e archeologiche in un’armonia che ammalia. In provincia di Siracusa, nei pressi dell’abitato di Sortino, esiste un luogo di notevole interesse che nel 2005 l’UNESCO ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità: Pantalica. Questa zona conserva tracce di insediamenti umani che testimoniano come, questa parte dell’isola, era abitata già prima che i greci colonizzassero la Sicilia.
Le antiche popolazioni, che risiedevano sia sulla costa che sulle alture, molto probabilmente erano i primi esemplari dell’Homo Sapiens, così come si può dedurre dai reperti archeologici .
Pantalica: la necropoli e l’Anaktoron
1-LA NECROPOLI
L’area che caratterizza principalmente Pantalica è proprio la necropoli, un insieme di circa 5000 grotte scavate nella roccia.
La zona, dove questa risiede, è una valle scavata dal fiume Anapo le cui pareti, di origine carsico-marina, presentano grotte e anfratti del tutto naturali che possono essere usati così come si trovano oppure modellati ulteriormente dall’uomo.
Ed è proprio questo che hanno fatto le popolazioni locali, hanno utilizzato questi antri come tombe o come abitazioni, quando, in casi particolari nasceva la necessità di proteggersi in luoghi più riparati e meno accessibili.
Dei primitivi insediamenti umani non sono rimastre tracce per cui si presume che fossero piccole costruzioni di pietra o di legno.
E’ rimasta la testimonianza di una sola costruzione l’Anaktoron.
2.Anaktoron.
Si tratta di pietre squadrate che delineano i basamenti di una grande costruzione, chiamata Anaktoron o palazzo del Principe.
Pare che questa costruzione sia appartenuta ad un personaggio importante, ad un capo, per questo le è stato dato l’appellativo di palazzo del Principe.
E’ naturale che, con il passare del tempo, questa grande dimora abbia subito numerosi rimaneggiamenti ma oggi di essa ci restano poche tracce che ci fanno risalire solo alla sua planimetria.
E’ l’unica testimonianza di costruzione non realizzata nelle grotte a Pantalica.
RNO di Pantalica e le chiese
3- Riserva Naturale Orientata di Pantalica
Questa riserva, insieme a quella della Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande fa parte di un territorio naturale protetto.
Con il termine “riserva naturale orientata”, che le è stato conferito nel 1997, si intende che il territorio in oggetto è così ricco di proprietà naturalistiche e paesaggistiche che ha bisogno di essere tutelato, il termine “orientato”sta ad indicare che sono possibili attività umane ma entro limiti che non possono nuocere alla riserva.
Nel gennaio del 2005 la riserva è divenuta patrimonio dell’UNESCO.
La valle, dalla caratteristica forma a V, presenta i fianchi ricoperti da una fitta vegetazione che contribuisce a determinare, all’interno di essa, un clima piuttosto umido.
In tutta la riserva, regna una grande biodiversità con ambienti veramente diversi tra loro: acquatico, di grotta (le grotte più grandi sono quella dei pipistrelli e la grotta Trovato), di pianura, di pareti, di laghetti.
Senza entrare nei particolari basta considerare che ognuno di questi ambienti presenta una flora e una fauna specifica che rende la riserva ricchissima di biodiversità.
4- Le chiese di San Micidiario e di San Nicolicchio
Queste chiese rupestri sono testimonianze dell’epoca bizantina o almeno lo sono gli affreschi che vi si trovano.
Nella prima si notano due strati di dipinti che oggi sono arrivati a noi a brandelli. Rappresentano il Cristo Pantocratore con al fianco due angeli e alcuni Santi dei quali, però, non si può riconoscere altro perché gli affreschi sono molto rovinati.
La seconda, datata tra il IX e XI secolo, ha pitture ancora più rovinate, vi si riconoscono S. Stefano e altre figure non ben identificate.
5. I percorsi ciclopedonali
La riserva è fornita di due percorsi ciclopedonali tali da poter soddisfare diverse esigenze turistiche.
Inoltre vi si può accedere da 4 differenti ingressi principali, due sull’altopiano e due in valle.
La riserva offre numerose guide che possono accompagnare persone singole ma soprattutto gruppi di turisti e scolaresche.
Il periodo migliore per l’escursione è quello autunnale o primaverile, l’estate è sconsigliata tranne che nelle sue ore più fresche.
La visita di Pantalica è possibile a tutti , basta scegliere il percorso migliore e, nei dintorni, ci sono strutture che possono mettere a disposizione dei cavalli per una passeggiata o agriturismi che offrono gustosi pasti preparati con genuini prodotti locali.
Nelle vicinanze val la pena fare una visita a Sortino o a Ferla.
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