A partire dal 4 febbraio 2010 l’Unione Europea ha nominato la Pizza Napoletana Specialità Tradizionale.
Si tratta di un riconoscimento quasi obbligatorio dal momento che la pizza rappresenta, forse, il piatto più diffuso al mondo.
Tutti quindi mangiano la pizza, ma in quanti ne conoscono la storia? E in particolare, in quanti conoscono la storia della pizza per antonomasia, che è appunto la Pizza Napoletana?
Pare che già i greci e i romani fossero soliti preparare un impasto con acqua e farina, per poi cuocerlo nel forno. La focaccia che essi mangiavano, dunque, può a tutti gli effetti essere considerata la più antica antenata della pizza.
Attraversando i secoli questo semplice piatto, facilissimo da realizzare, giunge immutato alle soglie dell’era moderna, quando la scoperta delle Americhe e l’importazione in Europa di alimenti nuovi, porta a una rivoluzione fondamentale anche nella preparazione della pizza.
La svolta avviene a Napoli, dove gli strati più bassi della popolazione erano soliti consumare la tradizionale focaccia condendola con strutto, aglio e sale grosso.
Tuttavia già da tempo, questo saporito piatto, era arrivato anche sulla mensa dei ricchi i quali lo consumavano aggiungendovi il formaggio, il basilico e l’olio.
Quando dal Nuovo Continente arriva il pomodoro, la fantasia dei partenopei si sbizzarrisce: cominciano a condirci i maccheroni, ma soprattutto la pizza.
Verso il diciassettesimo secolo dunque il consumo della pizza così concepita è largamente diffuso a Napoli, pressoché sconosciuto altrove. Col passare del tempo inoltre, oltre che col pomodoro, la pizza cominciò ad essere condita anche con origano e aglio dando vita a quella che ancora oggi è conosciuta come Pizza Marinara.
Fino a qui allora arriva la storia non scritta di questo ormai celeberrimo piatto, ma per avere attestazioni scritte riguardanti la vera Pizza Napoletana bisognerà attendere fino al diciottesimo secolo.
A metà del Settecento infatti Vincenzo Corrado scrisse un trattato che parlava delle tradizioni culinarie a Napoli, e menzionò per la prima volta la Pizza col Pomodoro che da allora entrò a far parte ufficialmente della storia della gastronomia.
Tuttavia a Napoli le prime pizzerie cominciarono a diffondersi solo dal secolo successivo, quando la pizza napoletana ebbe un ulteriore riconoscimento.
La tradizione vuole infatti che in occasione della visita della Regina d’Italia Margherita e del Consorte Umberto I a Napoli nel 1889, il pizzaiolo allora più famoso, un certo Raffaele Esposito, abbia presentato ai sovrani una fortunata variante della Pizza Napoletana Tradizionale, condendola con pomodoro, mozzarella e basilico, per riprodurre i colori della bandiera italiana.
Da allora in onore della Regina questa Pizza prese il nome di Margherita, ed ancora oggi è una delle più richieste e apprezzate. In seguito a questa sorta di ufficializzazione la pizza napoletana si diffuse ben presto in tutto il Paese e non solo.
La forte migrazione che interessò in particolare l’Italia meridionale a partire dalla prima metà dell’Ottocento, fece in modo che la pizza venisse esportata prima in tutta Europa e poi in misura più massiccia anche in America.
Oggi la pizza è patrimonio dell’umanità, ed è presente in quasi tutti i Paesi del mondo, subendo in ognuno di essi variazioni e adattamenti. Anche gli ingredienti sono diventati sempre più numerosi, ricchi e stravaganti.
Proprio la versatilità di questo piatto lo rende sempre attuale, ma bisogna riconoscere che la vera pizza rimane sempre quella napoletana.
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