Esistono luoghi che portano incisa la storia sulle pietre dei loro monumenti ed esistono città e uomini che hanno attraversato il proprio passato con fierezza e tenacia non piegandosi agli avvenimenti avversi.
A volte, a guardar bene, si può leggere il corso degli eventi soltanto ponendosi di fonte ad un luogo simbolico. Catania, nella sua storia gloriosa e lunghissima, ha subito più volta l’onta della distruzione ad opera della natura e degli uomini, ma con orgoglio e tenacia ha sempre saputo risorgere.
Se la curiosità ora lascia lo spazio alla voglia di approfondire il discorso, ti consigliamo, per il tuo prossimo viaggio in Sicilia, una tappa obbligata davanti alla Porta Garibaldi di Catania vero e proprio luogo intriso di una simbologia profonda che ha subito mutamenti importanti al cambiare degli eventi, risorgendo ogni volta più bella.
A volte, a guardar bene, si può leggere il corso degli eventi soltanto ponendosi di fonte ad un luogo simbolico. Catania, nella sua storia gloriosa e lunghissima, ha subito più volta l’onta della distruzione ad opera della natura e degli uomini, ma con orgoglio e tenacia ha sempre saputo risorgere.
Se la curiosità ora lascia lo spazio alla voglia di approfondire il discorso, ti consigliamo, per il tuo prossimo viaggio in Sicilia, una tappa obbligata davanti alla Porta Garibaldi di Catania vero e proprio luogo intriso di una simbologia profonda che ha subito mutamenti importanti al cambiare degli eventi, risorgendo ogni volta più bella.
Le origini della Porta Garibaldi
Costruita nel 1768, la Porta Fernandea, nacque come arco trionfale a struttura stabile e fu eretto per celebrare le nozze tra Ferdinando IV di Borbone e Carolina d’Austria. La posizione in cui fu costruita l’opera è scenografica; se ti porrai al centro della struttura avrai la possibilità di ammirare in lontananza la cupola della Cattedrale di sant’Agata vero cuore pulsante della città.
L’arco, imponente e maestoso, ebbe per lo più funzione ornamentale. Ciò che non potrà fare a meno di colpirti è il particolare rivestimento della struttura; la geniale bicromia che caretterizza le sezioni orizzontali dell’opera, fu realizzata con materiali tipicamenti catanesi in modo darne una connotazione originale e creare un legame indissolubile con la propria terra.
Le strisce bianche realizzate in pietra calcarea e quelle nere costruite in pietra lavica, connotano fortemente i tratti catanesi della struttura. Prima dell’unità d’Italia l’arco recava sopra l’architrave due bellissimi geni alati con una tromba, mentre, al centro, un particolare elefante in lava reggeva i busti dei due sovrani borbonici protetti da un’aquila con una corona d’alloro nel rostro.
La valenza simbolica era piuttosto forte e si poneva come obiettivo la celebrazione dell’unione tra due casate tanto prospere ed importanti.
L’arco, imponente e maestoso, ebbe per lo più funzione ornamentale. Ciò che non potrà fare a meno di colpirti è il particolare rivestimento della struttura; la geniale bicromia che caretterizza le sezioni orizzontali dell’opera, fu realizzata con materiali tipicamenti catanesi in modo darne una connotazione originale e creare un legame indissolubile con la propria terra.
Le strisce bianche realizzate in pietra calcarea e quelle nere costruite in pietra lavica, connotano fortemente i tratti catanesi della struttura. Prima dell’unità d’Italia l’arco recava sopra l’architrave due bellissimi geni alati con una tromba, mentre, al centro, un particolare elefante in lava reggeva i busti dei due sovrani borbonici protetti da un’aquila con una corona d’alloro nel rostro.
La valenza simbolica era piuttosto forte e si poneva come obiettivo la celebrazione dell’unione tra due casate tanto prospere ed importanti.
Dalla Porta Fernandea a Porta Garibaldi.
Ma si sa; il passato è passato e con il mutare delle condizioni politiche, gli uomini decisero di cambiare il monumento per cancellare la storia.
Oggi non avrai più la possibilità di ammirare ne’ l’aquila simbolo di potere, ne’ i mezzobusti celebrativi dei sovrani; al loro posto si erge un orologio affiancato da un’araba fenice che sta a simboleggiare la città di Catania che seppe risorgere dalle sue ceneri come l’animale e seppe ricostruirsi più bella ogni volta che gli uomini o l’Etna la distrussero.
A suffragio di questa forte simbologia è il motto ” Melior de cinere surgo” che potrai ancora oggi ammirare inciso sull’arco e che rappresenta la quinta essenza del coriacità catanese.
Con l’unità d’Italia cambiò anche il nome della struttura; quasi a voler tagliare bruscamente col passato e cancellata ogni traccia borbonica, fu chiamata Porta Garibaldi conferendole un accento assai più patriottico.
Oggi inglobata nella città, la Porta appare essere una meravigliosa quinta scenografica in un contesto urbano denso di contraddizioni; solo chiudendo gli occhi potrai rivederla con la maestosità vibrante tipica di una splendida porta di accesso ad una città bellissima ed orgogliosa.
Oggi non avrai più la possibilità di ammirare ne’ l’aquila simbolo di potere, ne’ i mezzobusti celebrativi dei sovrani; al loro posto si erge un orologio affiancato da un’araba fenice che sta a simboleggiare la città di Catania che seppe risorgere dalle sue ceneri come l’animale e seppe ricostruirsi più bella ogni volta che gli uomini o l’Etna la distrussero.
A suffragio di questa forte simbologia è il motto ” Melior de cinere surgo” che potrai ancora oggi ammirare inciso sull’arco e che rappresenta la quinta essenza del coriacità catanese.
Con l’unità d’Italia cambiò anche il nome della struttura; quasi a voler tagliare bruscamente col passato e cancellata ogni traccia borbonica, fu chiamata Porta Garibaldi conferendole un accento assai più patriottico.
Oggi inglobata nella città, la Porta appare essere una meravigliosa quinta scenografica in un contesto urbano denso di contraddizioni; solo chiudendo gli occhi potrai rivederla con la maestosità vibrante tipica di una splendida porta di accesso ad una città bellissima ed orgogliosa.
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