In questi giorni si susseguono le notizie riguardanti le truffe ordite dai cittadini allo stato mediante il reddito di cittadinanza. Di recente ha fatto parecchio scalpore la notizia di una truffa da 20 milioni di euro scoperta dai carabinieri che ha condotto 16 individui in manette, ma anche a Catania non mancano le note dolenti. Proprio in questi giorni è stato individuato dai carabinieri un uomo che deteneva 12 (avete capito bene: DODICI) carte di pagamento elettroniche rilasciate da Poste Italiane. Il 59enne era infatti riuscito a farsi attivare 12 redditi di cittadinanza, tutti attraverso pseudonimi e false identità – ovviamente col rispettivo pin. Sono stati proprio i movimenti di tutte queste carte ad insospettire i carabinieri, che hanno perquisito l’immobile in via Panebianco riscontrando le irregolarità. La domanda che adesso sorge spontanea è: riuscirà lo stato a rientrare in possesso di questi bene illecitamente sottratti? O si farà, come spesso accade in Italia, il solito “una mano lava l’altra”, in barba come sempre a chi veramente avrebbe bisogno di questo aiuto – e magari non lo ottiene?
Reddito di cittadinanza, la situazione in Sicilia
Secondo i dati mersi dal Bilancio sociale 2020 dell’Inps regionale, quest’ultima ha accolto lo scorso anno in Sicilia 211.821 domande di Reddito di cittadinanza, respingendone 46.739 e revocandone ( anche perché scadute) 47.300. Nel novero delle domande revocate, ha precisato l’Inps, molto hanno significato le segnalazioni provenienti dalla forze dell’ordine, anche in conseguenza del progressivo incremento dei controlli che vengono eseguiti anche tramite l’incrocio dei dati con altri enti come Comuni e Aci.
La palma d’oro in tal senso va alla provincia di Palermo, con 63.409 domande di reddito accolte, seguita da Catania (52.191) e Messina (22.172). A seguire Trapani (17.642), Siracusa (16.863), Agrigento (15.954), Caltanissetta (10.318), Ragusa (7.866) ed Enna (5.406). L’importo medio mensile del reddito di cittadinanza in Sicilia nel 2020 è stato di 577,85 euro, leggermente superiore alla media nazionale di 527,62 euro.
Reddito di cittadinanza: la difesa del presidente dell’Inps
La risposta alle critiche piovute in questi giorni sul Reddito di Cittadinanza a seguito delle molte truffe scoperte arriva da Pasquale Tridico, presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale. Quest’ultimo, al termine di un convegno all’Università Roma Tre, si è così espresso: « La legge stabilisce che i controlli sulla residenza spettano ai comuni, i controlli sulle condanne al ministero della Giustizia. L’Inps ha il dovere di fare dei controlli sulle banche dati di cui dispone, sulla base delle dichiarazioni dei redditi che ci pervengono dall’Agenzia delle Entrate, dal catasto, dall’anagrafe bancaria e quindi sono semmai dichiarazioni false fin dall’inizio. Quando abbiamo un percettore di reddito di cittadinanza che percepisce indebitamente, questo percettore ha già già evaso le tasse».
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