Sicuramente avrai sentito parlare della Biga di Morgantina, una delle sculture iconiche di Catania e dell’intera Sicilia. Tale opera d’arte si trovava nella parte alta della cappella della famiglia Soddima, situata all’interno del Cimitero Monumentale. È stata rubata nel 2017 da un gruppo di malviventi, ma ora è stata finalmente ritrovata, con la chance per i visitatori di tornare ad ammirare un lavoro davvero unico nel suo genere.
Cosa è successo alla Biga di Morgantina
Come già accennato in precedenza, la Biga di Morgantina è un autentico simbolo della città catanese, in grado di sovrastarla con la sua maestosità. La sua creazione risale addirittura al 450 a.C., con quindi poco meno di 2500 anni di storia complessiva. Spazzati via da un gruppo di ladri senza scrupoli, che misero in atto un progetto curato nei minimi dettagli per portarsela e guadagnare un ingente somma di denaro dalla sua conseguente vendita.La scultura fu così prelevata e avvolta in un telo con delle corde, quindi addirittura sollevata con l’ausilio di un apposito elicottero. I malviventi la portarono via a bordo di un camion, prima di smontarla e suddividerla in due porzioni. La parte contenente la carrozza fu trasportata ad Aci Catena, all’interno di un garage. L’altro pezzo contenente i due cavalli fu invece condotto a Piazza Armerina, in una villa ben nascosta. Il vero obiettivo del gruppo era quello di mettere in vendita la Biga al miglior offerente. Ci stava riuscendo, dato che un collezionista proveniente dalla Germania stava per sborsare oltre un milione e mezzo di euro per entrare in possesso del capolavoro.
I risultati delle indagini dei Carabinieri di Catania
Come si può ben intendere, il progetto dei ladri non è andato a buon fine, seppur per un soffio. I Carabinieri del comando della provincia di Catania hanno scovato la statua in tempo, arrestando 17 persone tra le quali gli autori materiali del furto e i loro numerosi complici. Numerosi sono i capi d’accusa contro i furfanti, tra i quali estorsione, ricettazione, furto di opere antiche e rapina. Si è così conclusa una vicenda che ha condotto al ritrovamento di un’opera straordinaria sotto ogni punto di vista, che doveva essere restituita ai cittadini catanesi al più presto.Le forze dell’ordine hanno inoltre dichiarato di essere riusciti a sgominare una banda di criminali in grado di mettere a serio repentaglio l’intera società a causa di atti reiterati e premeditati. I ladri erano ormai specializzati nei reati sopra citati, specialmente contro il patrimonio culturale in diverse province siciliane, tra le quali anche Siracusa ed Enna. Le indagini militari sono quindi giunte a buon fine.
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