La situazione nell’isola sembra aver preso una brutta piega, tanto che ultimamente il rischio è un lesto ritorno alla zona rossa in Sicilia. Tutto dipenderà dal monitoraggio di ieri, che sarà fondamentale per la decisione delle prossime settimane. Sicuramente in zona rossa dunque, come d’altronde tutta Italia nei giorni festivi di questa primavera 2021, la Sicilia non solo ha la certezza della zona arancione fino a maggio.
Questo anche a causa dei falsi dati emersi per i ricoveri Covid. Nonostante gli arresti e le dimissioni dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza era infatti impensabile che il complesso meccanismo sanitario si fermasse e così, dopo aver scoperto la “magagna”, adesso anche i numeri – precedentemente “un po’ spalmati” – sono improvvisamente cresciuti.
D’altronde, la Sicilia stava già prendendo coscienza della gravità della situazione in maniera, se così possiamo dirla, autonoma. Sono già 28 le zone rosse, l’ultima delle quali è arrivata proprio ieri: si tratta di Mazzarino, nel Nisseno. Fino al 6 aprile sono infatti zona rossa i comuni di Ribera, Comitini, Racalmuto, Siculiana, Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino; Santa Maria di Licodia nel Catanese; Caltanissetta e Serradifalco nel Nisseno; Trabia, Caltavuturo, San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo; Acate e Scicli, nel Ragusano, Centuripe e Regalbuto, in provincia di Enna. Mentre addirittura fino al 14 lo sono Porto Empedocle, Santa Margherita di Belice, Lampedusa e Linosa nell’Agrigentino; Ventimiglia di Sicilia, Borgetto, Ciminna, Mezzojuso e Partinico in provincia di Palermo; Biancavilla nel Catanese; Francavilla di Sicilia e Gaggi in provincia di Messina; Priolo Gargallo in provincia di Siracusa. Tutti focolai che, se non adeguatamente contenuti, rischiano di aggravare ulteriormente la situazione.
La situazione dei dati Coronavirus in Sicilia
Gli ultimi dati vedono i contagi crescere con un’incidenza di positiva dei tamponi che cresce vertiginosamente fino a quasi il 20%. Basta andare a guardare i dati comunicati dalla Regione lunedì, quando il tasso dichiarato era inferiore al 4%. I dati provincia per provincia dovrebbero dunque essere questi: Palermo 511, Catania 263, Messina 106, Caltanissetta 93, Siracusa 92, Agrigento 88, Ragusa 79, Enna 41, Trapani 9.
Usiamo un condizionale d’obbligo, perché c’è ancora moltissima incertezza sui dati; non sono inoltre ancora disponibili i dati dei tamponi veloci, che potrebbero variare ulteriormente la situazione.
In ogni caso, mentre ci prepariamo alla zone rossa pasquale, il rischio è vederla prolungata sino a data indefinita. Anche per questo ribadiamo le regole che sono valide per la zona rossa festiva e segnaleremo eventuali variazioni se dovesse essere confermata anche successivamente.
Sicilia zona rossa per Pasqua, cosa è possibile fare
Spostamenti vietati fuori regione e comune
Il 3, 4 e 5 aprile saranno tassativamente vietati gli spostamenti fuori dal proprio comune e dalla propria regione. Proprio in questi giorni è stato ribadita dal governo la raccomandazione alle forze dell’ordine per inasprire i controlli per quello che è un divieto valido in questi giorni indipendentemente dal colore della regione.
Restano possibili gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, la possibilità di rientrare al proprio domicilio per coloro che vivono e lavorano in un luogo diverso. E’ possibile spostarsi fuori dal proprio comune anche per fare acquisti, ma solo nel caso in cui nel proprio comune non vi siano specifici punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio «presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica».
In ogni caso serve comunque l’autocertificazione, dove bisogna indicare il motivo dello spostamento, e segnalare l’intero tragitto dello spostamento, dall’inizio all’indirizzo di destinazione finale.
Visite in famiglia
Sono sempre consentiti gli spostamenti per i propri familiari, in particolare i ricongiungimenti dei genitori separati o divorziati, i quali devono scegliere il tragitto più breve e di attenersi alle modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio.
Permesse anche le visite ai propri parenti, per le quali (una deroga particolare alla zona rossa) sarà possibilie spostarsi anche all’interno della propria regione. Tuttavia, sarà possibile effettuare un solo spostamento per raggiungere una sola abitazione di amici o parenti, dalle 5 del mattino alle 22. In ogni caso ci si può spostare al massimo in due persone (con a seguito i figli minori di 14 anni) e, per quanto siano quindi possibili i pranzi in famiglia, è sconsigliato eccedere col numero. Rimane comunque attivo il coprifuoco dalle 22 alle 5
Attività e ristoranti
Chiusi i mercati, i negozi di abbigliamento e calzature. Allo stesso modo chiusi centri estetici, parrrucchieri e barbierici. Restano invece aperti, sabato 3, i supermercati e i discount, le edicole,i tabaccai e le librerie, e ovviamente farmacie e parafarmacie. Aperti anche negozi di computer, elettronica ed elettrodomestici, ma anche rifornimenti di benzina, e in virtù eccezionale per la festa negozi di biancheria e di giocattoli, vivai. Domenica 4 sono aperti solo farmacie, edicole e tabaccai. Stessa cosa lunedì 5 aprile, ma alcune catene di supermercati sono aperte.
Per quanto riguarda i bar e i ristoranti poi non sarà possibile il ristoro in loco, ma solo l’asporto e la consegna (e sempre, rispettivamente, fino alle 18 e fino alle 22). Rimane anche il divieto di consumare nei pressi del locale. Ovviamente vietati i pic nic per Pasquetta, che avrebbero comportato – ne siamo consapevoli- numerosi assembramenti. Staremo a vedere quanto sarà efficace quest’anno questa misura.
Passeggiate e sport all’aperto consentiti, chiusi i musei
Anche a Pasqua è consentito svolgere attività motoria individuale nei pressi della propria abitazione, rispettando il distanziamento di un metro e indossando la mascherina. È permesso svolgere attività sportiva solo all’aperto e in forma individuale, anche per questo motivo rimangono aperti i parchi. Chiusi invece cinema, teatri e musei.
A messa con la mascherina
È possibile partecipare alla messa nella chiesa vicino casa, evitando assembramenti. È obbligatorio l’uso della mascherina ed è necessario rispettare il distanziamento.
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