Sicilia zona gialla: calano i contagi, ma si teme “l’effetto Sant’Agata”

La Sicilia potrebbe tornare presto a vestirsi di giallo, abbandonando anche l’arancione dopo il rosso. In effetti, l’indice Rt in calo (0.73) non solo giustifica un motivato ottimismo, ma in realtà autorizzerebbe anche oggi stesso il passaggio a zona gialla, visto che la soglia di quest’ultima zona è inferiore all’1. Tuttavia, per tornare alla zona…

sicilia gialla

La Sicilia potrebbe tornare presto a vestirsi di giallo, abbandonando anche l’arancione dopo il rosso. In effetti, l’indice Rt in calo (0.73) non solo giustifica un motivato ottimismo, ma in realtà autorizzerebbe anche oggi stesso il passaggio a zona gialla, visto che la soglia di quest’ultima zona è inferiore all’1.
Tuttavia, per tornare alla zona gialla, si dovranno attendere che terminino le canoniche due settimane disposte dai vari Dpcm per le zone arancioni. Essendo in Sicilia la zona arancione cominciata l’1 febbraio, si dovrà dunque attendere il 15 – il giorno successivo a San Valentino, purtroppo per tutte le coppie e gli innamorati, che dovranno aspettare il giorno successivo per festeggiarlo più liberamente.
I dati sono dunque molto positivi, soprattutto se si considera che attualmente la Sicilia risulta addirittura sotto la media nazionale che è dello 0,84. Una prova che il ritorno alla zona rossa di queste settimane abbia sortito i suoi effetti?
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Cosa comporterebbe la zona gialla?

Ma cosa potremmo tornare a fare in zona gialla?

Spostamenti:

Permarrebbe il divieto di circolazione, il cosiddetto “coprifuoco”, dalle 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, insieme alla raccomandazione di non spostarsi se non per gli stessi motivi. Tuttavia, sarebbe possibile tornare a spostarsi da comune a comune – e, in base alle specifiche ordinanze, anche possibilmente fra regioni.

Scuola:

La didattica ormai si avvia verso un rientro alla normalità: come sappiamo, già da questa settimana gli istituti superiori di secondo grado torneranno a fare lezione in presenza, seppure in una variabile fra il 50% e il 75%. Con il rientro alla zona gialla è prevedibile un rientro totale alla lezione in presenza e la dismissione totale della Dad.

Trasporti:

E’ possibile, stando anche alle aree gialle precedenti, che il trasporto pubblico rimanga limitato al 50%, sempre a eccezione dei mezzi di trasporto scolastici.

Altre attività:

E’ possibile che si riaprano teatri, musei, mostre e cinema in un solo giorno della settimana (il venerdì). Rimarrebbero invece chiuse sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine – anche nei bar e nelle tabaccherie. Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.

Bar e ristoranti:

Potrebbero finalmente tornare a riaprire bar e ristoranti, seppure fino alle 18. L’asporto rimarrebbe comunque fattibile sino alle 22 e non ci sarebbero restrizioni per la consegne a domicilio.

Palestre:

Da valutare invece la questione delle palestre, per le quali bisognerà inoltre considerare il mutamento del panorama politico.
Palestra
 

Il timore delle conseguenze dei “festeggiamenti di Sant’Agata”

Tuttavia, nonostante i dati al momento siano molto positivi, rimane alta la soglia di attenzione specie nel catanese, dove si stanno concludendo proprio in questi giorni i festeggiamenti in onore della Santa patrona.
Come abbiamo riportato nel programma di Sant’Agata 2021 quest’anno proprio a causa  dell’emergenza sanitaria è stato necessario optare per una celebrazione “a porte chiuse”. Come annunciato, la Cattedrale era rimasta chiusa  nel corso delle celebrazioni più importanti, insieme a piazza Duomo. Una decisione del sindaco concordata con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Pubblica Sicurezza per evitare l’avvicinamento delle persone nella zona della Cattedrale. Inoltre, la questura aveva predisposto, a seguito delle indicazioni Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto qualche giorno fa in prefettura, una serie di presidi mobili atti a prevenire ogni possibile assembramento. Questi presidi, definiti dal capo di gabinetto della questura Francesco Fucarini “puntellamenti”, sarebbero stati presenti sia nella zona fra Villa Bellini e piazza Università, sia nelle strade minore che conducono a piazza Duomo.
Una misura che era sembrata funzionare, e che aveva consentito un sereno svolgimento delle celebrazioni legata alla Santa patrona.
Tuttavia, circolando sul web, è ancora possibile imbattersi in scene come questa:
Santagata 5 febbraio
foto di Carmelo Caccamo
Una situazione che ricorda inquietanti precedenti e che sottolinea, ancora una volta, come basti abbassare un attimo la soglia di controllo per rischiare molto.  Anche in questo caso, tuttavia, le conseguenze di questi gesti saranno visibili solo fra due settimane: magari i catanesi intendono affidarsi, anche in questo caso, alla protezione della Santa – chissà se questa volta Agata sarà d’accordo.
 

 
 

 
 
 

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