La Sicilia ci ha abituati benissimo, è innegabile. E’ così difficile pensare di poter trovare ancora qualche scrigno segreto, qualche incanto nascosto, un luogo di ulteriore fascino rispetto a tutti quelli già conosciuti (e talvolta, un po’ troppo conosciuti). Così tutti noi possiamo dire di conoscere il Teatro Greco di Siracusa oppure il Teatro Greco-Romano di Catania (e se non li conoscete, siete ancora in tempo per farlo!), ma ancora non moltissime persone conoscono il Teatro Andromeda.
Il Teatro Andromeda: cos’è e com’è nato
Il Teatro Andromeda è, come il nome annuncia, un teatro all’aperto con 108 posti a sedere. Ha tuttavia una serie di unicità straordinarie, che lo rendono estremamente peculiare. Esso è infatti ubicato su un collina a 1000 metri d’altezza, completamente immerso nell’ambiente circostante che non prevede altre forme di intervento antropico. Intorno a lui poi si compongono magnifici tramonti e panorami che rivaleggiano con la bellezza dell’opera artistica in sé: insomma, non solo un luogo straordinario per la sua forma estetica, ma anche per il luogo ove è situato.
Il particolarissimo teatro ha inoltre una “porta” che si apre su quello che dovrebbe essere il fondale: una finestra che apre su uno spazio immenso e che sospende il teatro fra terra e infinito. Il suo nome, Andromeda, è quello della fanciulla del mito la quale fu incatenata a una costa rocciosa per espiare le colpe della madre e che venne tratta in salvo dell’eroe Perseo. Questo nome è poi stato adoperato per nominare una costellazione; la disposizione dei suoi astri è poi stata ripresa dal creatore del teatro, Lorenzo Reina, per quella dei sedili in pietra del teatro.
Ulteriore particolarità del teatro è proprio legata al suo creatore, Lorenzo Reina: è da lui che proviene l’idea di un teatro come opera vivente, che continui a mutare nel corso del tempo. Ancora oggi, pur avendo iniziato la sua costruzione già negli anni ’80, il teatro è un’opera in continuo mutamento, in perenne evoluzione. Un’opera artistica costruita in simbiosi con il territorio siciliano, ma alla quale non mancano veri e propri nuclei simbolici. Una sensibilità maturata, seguendo le parole di Lorenzo Reina stesso, tramite l’adolescenziale amore per la poesia e per la letteratura.
Il teatro si raggiunge attraverso un percorso bucolico, completamente immerso nella natura, che fa da proemio a un percorso interno di riconciliazione con se stessi e con l’ambiente circostante. Per raggiungerlo poi bisogna attraversare un piccolo e stretto varco, che rappresenta un processo di rinascita. D’altronde, secondo le parole dello stesso Lorenzo «il mio teatro è femmina, un viaggio dall’utero all’eterno ritorno». Poi, l’esplosione improvvisa, l’epifania dell’ingresso in un luogo che sembra situato in una dimensione spazio-temporale alternativa. A quel punto si sarà completamente immersi nella sua bellezza, ancora più surreale se avrete la fortuna di poter assistere a qualche rappresentazione.
Teatro Andromeda: come visitarlo
Il Teatro Andromeda è sempre aperto, ma bisogna fissare la visita tramite un messaggio alla pagina di Facebook come indicato sul sito ufficiale. Il biglietto unico e intero è di 10 euro a persona e sul sito troverete anche un’accurata guida per come raggiungere questo meraviglioso luogo da praticamente ogni parte della Sicilia.
Teatro Andromeda: un luogo di magia, ma anche un’azienda
Lorenzo Reina infatti ha anche una fattoria didattica nelle vicinanze del teatro: qui, oltre alle coltivazioni e alle piantagioni, risiedono tanti asini e muli che aiutano l’artista con le sue attività didattiche. Troverete anche altre opere di Lorenzo: la Maschera della Parola, un colossale artefatto dalla cui bocca ogni ogni 21 giugno è possibile osservale il passaggio del sole del Solstizio d’estate, o il Genius loci , un’altrettanto enorme testa scolpita. Queste e numerose altre opere sono conservate nel Museo ottagonale.
Nel Museo è anche possibile trovare diversi gadget, tutti rigorosamente plastic-free come ci si aspetterebbe da un luogo che ama così tanto la natura, e spesso è anche possibile assaggiare prelibatezze legate appunto alla fattoria didattica.
Cosa aspettate quindi a scoprire quest’incredibile bellezza nascosta nel cuore della Sicilia?
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