Già da alcuni anni la Val di Noto è stata insignita dell’iscrizione ufficiale dell’UNESCO nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità,
un riconoscimento di grande pregio che sin da subito è stato concepito come un rilancio, anche economico, della Sicilia orientale. In realtà sono ben otto i comuni facenti parte della Val di Noto; si tratta delle otto città tardo barocche di Noto, Palazzolo Acreide, Scicli, Modica, Ragusa, Militello Val Di Catania, Caltagirone, Catania.
Questo riconoscimento è giunto dopo circa sette anni dalla data di richiesta ed ha previsto sin da subito una regolamentazione in termini di turismo: questi tesori dell’antichità vengono spesso presi d’assalto dai turisti, ragione per la quale si è tentato di regolamentare attentamente l’afflusso dei visitatori, promuovendo lo sviluppo di agriturismi, b&b ed hotel nella zona, senza che però questi prendessero possesso dell’intero territorio.
Questo riconoscimento è giunto dopo circa sette anni dalla data di richiesta ed ha previsto sin da subito una regolamentazione in termini di turismo: questi tesori dell’antichità vengono spesso presi d’assalto dai turisti, ragione per la quale si è tentato di regolamentare attentamente l’afflusso dei visitatori, promuovendo lo sviluppo di agriturismi, b&b ed hotel nella zona, senza che però questi prendessero possesso dell’intero territorio.
Ma quando nasce la Val di Noto?
Le sue origini affondano nel lontano periodo normanno, quando il Regno delle Sicilie era organizzato in circoscrizioni, ognuna impegnata in compiti diversi. Il Vallo di Noto, così si chiamava all’epoca, si occupava di gestire la giustizia, l’erario e le milizie del Regno. Il nome del Vallo deriva proprio dalla città di Noto, in provincia di Siracusa, dove, con ogni probabilità, risiedeva il governatore del Vallo.
Nel 1693 questa zona della Sicilia venne colpita da un violento terremoto, che rase al suolo tutti i comuni limitrofi. Come spesso accade è proprio quando ogni cosa è distrutta che si trova la forza di ricominciare sul serio, tanto che negli anni immediatamente successivi iniziò la ricostruzione di tutta la zona del Vallo, intrapresa con l’intenzione di tirare su non delle banali città, ma delle vere e proprie opere d’arte, impreziosite dallo stile ricco e sontuoso del barocco. Per questa ragione negli otto comuni non è raro imbattersi in chiese preziosamente intarsiate, in palazzi dalle facciate ridondanti e, più in generale, in un’intera trama urbana costruita in questa ottica. Non a caso la Val di Noto è forse uno degli esempi più eclatanti al mondo di come lo stile architettonico abbia influenzato l’intero sviluppo del territorio, divenendo massima espressione del tardo barocco.
Interessante è, poi, osservare come i materiali differenti denotino un piacevole alternarsi di colori da una città all’altra: a Catania predomina il grigio della pietra lavica, mentre a Noto si può apprezzare un caldo giallo miele tipico delle pietre locali.Va da sé che tutte queste meraviglie abbiano attratto sempre più turisti curiosi di osservare l’impronta lasciata dalle popolazioni passate, che hanno abitato queste terre fino al 1812, anno in cui il Regno crollò.
Per questo l’ospitalità tipica della Sicilia ha trovato la sua massima espressione nelle numerose strutture di hotel, bed and breakfast ed agriturismi, che da Noto si estendono fino a Marzamemi, offrendo la possibilità di coniugare arte e mare, in una terra meravigliosa come la Sicilia.
Nel 1693 questa zona della Sicilia venne colpita da un violento terremoto, che rase al suolo tutti i comuni limitrofi. Come spesso accade è proprio quando ogni cosa è distrutta che si trova la forza di ricominciare sul serio, tanto che negli anni immediatamente successivi iniziò la ricostruzione di tutta la zona del Vallo, intrapresa con l’intenzione di tirare su non delle banali città, ma delle vere e proprie opere d’arte, impreziosite dallo stile ricco e sontuoso del barocco. Per questa ragione negli otto comuni non è raro imbattersi in chiese preziosamente intarsiate, in palazzi dalle facciate ridondanti e, più in generale, in un’intera trama urbana costruita in questa ottica. Non a caso la Val di Noto è forse uno degli esempi più eclatanti al mondo di come lo stile architettonico abbia influenzato l’intero sviluppo del territorio, divenendo massima espressione del tardo barocco.
Interessante è, poi, osservare come i materiali differenti denotino un piacevole alternarsi di colori da una città all’altra: a Catania predomina il grigio della pietra lavica, mentre a Noto si può apprezzare un caldo giallo miele tipico delle pietre locali.Va da sé che tutte queste meraviglie abbiano attratto sempre più turisti curiosi di osservare l’impronta lasciata dalle popolazioni passate, che hanno abitato queste terre fino al 1812, anno in cui il Regno crollò.
Per questo l’ospitalità tipica della Sicilia ha trovato la sua massima espressione nelle numerose strutture di hotel, bed and breakfast ed agriturismi, che da Noto si estendono fino a Marzamemi, offrendo la possibilità di coniugare arte e mare, in una terra meravigliosa come la Sicilia.
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