Se speravate che sin da subito questo 2022 fosse una consistente novità rispetto ai suoi due colleghi predecessori, sarete certamente rimasti delusi. Una fra le prime notizie di questo nuovo anno è infatti la nuova impennata dei contagi, con dati che rispetto a qualche settimana fa sono tornati a essere preoccupanti. Un numero che certamente risente non solo del ritorno delle stagioni più fredde, dove il virus riesce a essere più incisivo. Certamente uno dei fattori sarà stato il diffondersi della variante Omicron, che fra l’altro aveva portato a prevedere già qualche settimana fa delle restrizioni – proprio dopo le festività. Festività che certamente sono un ulteriore elemento da prendere in considerazione. Nonostante le restrizioni su feste e assembramenti, specialmente per l’ultimo dell’anno, è innegabile che il periodo natalizio abbia comportato un aumento delle frequentazioni fra le persone e quindi di contagi del virus.
Contagi coronavirus Sicilia, i dati
I dati del bollettino di ieri non fanno altro che confermare questi numeri- Nella data di domenica 2 gennaio sono 3.964 i nuovi contagi da Coronavirus, con i decessi che arrivano a 13 persone. Gli attualmente positivi sono 51.296 nell’isola, una cifra decisamente elevata ma che segue quello che potremmo definire il trend nazionale. I tamponi molecolari e antigenici processati nelle ultime 24 ore in Italia sono 278.654, con un incremento di 48 ricoverati sui 918 casi; in terapia intensiva sono 107, cinque casi in più rispetto a ieri.
In Sicilia, sempre stando al bollettino di ieri 2 gennaio, è proprio la nostra provincia a essere quella con i dati più elevati (797), seguita a breve distanza da Palermo con 701; la provincia di Enna invece fa registrare, in controtendenza rispetto al resto dell’isola, solamente 16 casi. I dati delle altre province: Messina: 604, Siracusa: 313, Trapani: 377, Ragusa: 404, Caltanissetta: 177, Agrigento: 575. Nelle ultime 24 ore in Sicilia registrati 3.964 il numero dei tamponi processati è stato di 22.832, contro i 56.390 di ieri.
Sicilia zona gialla: a partire da oggi e per almeno 15 giorni
Dunque, anche a fronte di questi dati, il ministro Speranza ha ufficialmente disposto a partire da oggi la zona gialla per la Sicilia. Questo perché secondo il monitoraggio effettuato dall’Agenas, Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali, la Sicilia ha superato il valore di 11% nell’occupazione delle terapie intensive, superando dunque la soglia del 10% della zona bianca e rientrando così inevitabilmente nelle restrizioni. Lo stesso ministro si è così espresso sui dati raccolti: «È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi.» Un cambiamento che non ha colto, come dicevamo, nessuno di sorpresa.
Lo stesso governatore Musumeci lo ha precisato nella sua dichiarazione, dove ha poi invitato i siciliani a essere sempre accorti: «Anche la Sicilia, come ho anticipato nei giorni scorsi entra in fascia gialla. Rispetto a un anno fa e nonostante la massa enorme di contagi, potrebbe apparire una minima restrizione. Ma io voglio fare ancora appello a tutti i siciliani: è tempo di rispettare le regole che conosciamo da due anni. I nostri cittadini hanno mostrato di essere responsabili, lo conferma l’aumento delle vaccinazioni in questi ultimi giorni. Attenzione – chiosa il presidente Musumeci – quindi, alla serata di oggi. Possiamo vivere la nostra socialità serenamente: basta farlo con accortezza.»
Sicilia zona gialla: le regole
Ma cosa cambia in Sicilia con la zona gialla? Non ci sono grandi novità in realtà rispetto alla prima fascia, quella bianca. Potremmo definirla una sorta di “warning”, un primo avvertimento che segnala la possibilità – per la regione – di andare incontro a ulteriori restrizioni. La novità più consistente riguarda sicuramente l’obbligo dell’utilizzo della mascherina anche all’aperto. Un obbligo che tuttavia in parte si sovrappone con le disposizioni nazionali che prevedevano l’uso della stessa in zone aperte almeno sino al termine delle festività, ovvero sino al 6 gennaio.
Non ci saranno dunque limitazione negli spostamenti, né fra i comuni né fra le regioni e non saranno richieste autocertificazioni per tali movimenti. Nemmeno a livello nazionale sinora è stato disposto qualcosa in materia, mentre rimane l’obbligo del tampone prima della partenza e del rientro negli spostamenti internazionali.
Nessuna limitazione prevista neanche per negozi, attività e centri commerciali. Anzi, proprio ieri è stato il primo giorno di saldi e nonostante i dati si è potuto registrare un cospicuo afflusso di persone, in particolare lungo le strade che portano al Centro Sicilia e alle Porte di Catania.
Anche per le scuole al momento rimane tutto invariato, con le primarie e le secondarie di I grado con la didattica al 100% in presenza e le secondarie di II grado con la presenza compresa fra il 70% e il 100%. La scuola è anche l’ambito però in cui si è più spesso vociferato di eventuali cambiamenti: una possibilità è che si slitti il rientro degli studenti fra i banchi al 10 gennaio, mentre altre prevedono brevi periodi di ritorno alla Dad.
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